Diceva Pierre de Coubertin “l’importante non è vincere, ma partecipare!” Non ho trovato affermazione migliore per definire il grande appuntamento sportivo regionale, tenutosi a Sirmione (BS) e dintorni dal 30 aprile al 2 maggio, a cui abbiamo partecipato insieme a 1700 atleti, di età compresa tra gli otto e i trent’anni, accompagnati da più di trecento dirigenti, allenatori e genitori, per un totale di ben 129 squadre, appartenenti a numerose Società sportive di diversi Comitati provinciali lombardi.
La nostra rappresentativa era costituita da tre squadre di pallavolo, le ragazze UNDER 10, UNDER 12 e UNDER 14 e la squadra maschile UNDER 14 di pallacanestro, per un totale di 40 atleti e 15 tra allenatori e genitori/accompagnatori.
La tradizionale manifestazione proposta ogni anno dal CSI lombardo ha rappresentato una valida occasione per trasmettere ai ragazzi e ai giovani presenti l’idea che il CSI, Associazione di ispirazione cristiana, ha dello sport: coinvolgere tutti, chiunque desidera fare sport, offrendo la possibilità di gareggiare e di misurarsi con se stesso e gli altri.
A Sirmione più importante della vittoria sul campo è stato l’entusiasmo e la bellezza dello stare insieme.
I numerosi appuntamenti sportivi con gli incontri specifici di pallavolo, calcio e pallacanestro e le gare di atletica, intervallati dai momenti trascorsi negli alloggi, a tavola per la colazione, il pranzo e la cena, e la celebrazione della S.Messa, hanno facilitato la nascita tra i ragazzi e le ragazze delle diverse squadre, oltre che tra questi e i loro allenatori, dirigenti e genitori accompagnatori, di nuove amicizie e il consolidamento di quelle esistenti.
Lo sport vissuto in questo modo diventa “educativo”, perché incentrato non sul risultato o la prestazione resa dall’atleta, ma sulla persona, ragazzo e giovane, che lo pratica. In questo modo l’esperienza sportiva diventa preziosa ed efficace opportunità per coinvolgere tutti, chiunque si avvicina alla pratica sportiva, senza selezioni e quindi esclusioni, ma attenta e aperta ad accettare anche i più fragili e i più deboli, affinché ci sia un “posto“ anche per loro nelle nostre squadre.
Un posto dove l’importante è esserci, partecipare non vincere, sentirsi vivi, portatori di entusiasmo, accolti con i propri limiti e soprattutto … ben voluti!
Siamo ritornati a casa con tanti bei ricordi da raccontare a chi non c’era. Così facendo al prossimo evento saremo più numerosi.
A mio avviso Sirmione deve diventare ogni anno, per tutte le squadre della nostra Società sportiva, un appuntamento a cui partecipare.
Abbiamo bisogno di iniziative come questa per vivere lo sport in modo “genuino”, per offrire un’immagine “pulita” dello sport e ribadire l’impegno formativo ed educativo rivolto ai più giovani.
Aspetti questi oggi più che mai urgenti e necessari! In questo modo diamo all’attività sportiva, che proponiamo con passione ed entusiasmo, una prospettiva di speranza, unita alla consapevolezza che insieme contribuiamo a costruire, attraverso lo sport, un quartiere, una città e un mondo migliori.
La principale sfida che ci attende come allenatori e genitori dei ragazzi che praticano lo sport è quella educativa.
Siamo chiamati ad allearci per giocarla fino in fondo e vincerla; c’è in gioco il futuro nostro e dei nostri figli, oltre che di tutti i giovani.
Partecipare al Meeting polisportivo regionale di Sirmione ci ha fatto comprendere maggiormente cosa significa partecipare all’attività CSI e appartenere ad una Società sportiva affiliata al Centro Sportivo Italiano.
Giocare nel CSI è bello!
La nostra rappresentativa era costituita da tre squadre di pallavolo, le ragazze UNDER 10, UNDER 12 e UNDER 14 e la squadra maschile UNDER 14 di pallacanestro, per un totale di 40 atleti e 15 tra allenatori e genitori/accompagnatori.
La tradizionale manifestazione proposta ogni anno dal CSI lombardo ha rappresentato una valida occasione per trasmettere ai ragazzi e ai giovani presenti l’idea che il CSI, Associazione di ispirazione cristiana, ha dello sport: coinvolgere tutti, chiunque desidera fare sport, offrendo la possibilità di gareggiare e di misurarsi con se stesso e gli altri.
A Sirmione più importante della vittoria sul campo è stato l’entusiasmo e la bellezza dello stare insieme.
I numerosi appuntamenti sportivi con gli incontri specifici di pallavolo, calcio e pallacanestro e le gare di atletica, intervallati dai momenti trascorsi negli alloggi, a tavola per la colazione, il pranzo e la cena, e la celebrazione della S.Messa, hanno facilitato la nascita tra i ragazzi e le ragazze delle diverse squadre, oltre che tra questi e i loro allenatori, dirigenti e genitori accompagnatori, di nuove amicizie e il consolidamento di quelle esistenti.
Lo sport vissuto in questo modo diventa “educativo”, perché incentrato non sul risultato o la prestazione resa dall’atleta, ma sulla persona, ragazzo e giovane, che lo pratica. In questo modo l’esperienza sportiva diventa preziosa ed efficace opportunità per coinvolgere tutti, chiunque si avvicina alla pratica sportiva, senza selezioni e quindi esclusioni, ma attenta e aperta ad accettare anche i più fragili e i più deboli, affinché ci sia un “posto“ anche per loro nelle nostre squadre.
Un posto dove l’importante è esserci, partecipare non vincere, sentirsi vivi, portatori di entusiasmo, accolti con i propri limiti e soprattutto … ben voluti!
Siamo ritornati a casa con tanti bei ricordi da raccontare a chi non c’era. Così facendo al prossimo evento saremo più numerosi.
A mio avviso Sirmione deve diventare ogni anno, per tutte le squadre della nostra Società sportiva, un appuntamento a cui partecipare.
Abbiamo bisogno di iniziative come questa per vivere lo sport in modo “genuino”, per offrire un’immagine “pulita” dello sport e ribadire l’impegno formativo ed educativo rivolto ai più giovani.
Aspetti questi oggi più che mai urgenti e necessari! In questo modo diamo all’attività sportiva, che proponiamo con passione ed entusiasmo, una prospettiva di speranza, unita alla consapevolezza che insieme contribuiamo a costruire, attraverso lo sport, un quartiere, una città e un mondo migliori.
La principale sfida che ci attende come allenatori e genitori dei ragazzi che praticano lo sport è quella educativa.
Siamo chiamati ad allearci per giocarla fino in fondo e vincerla; c’è in gioco il futuro nostro e dei nostri figli, oltre che di tutti i giovani.
Partecipare al Meeting polisportivo regionale di Sirmione ci ha fatto comprendere maggiormente cosa significa partecipare all’attività CSI e appartenere ad una Società sportiva affiliata al Centro Sportivo Italiano.
Giocare nel CSI è bello!